Premio Platea edizione 2016
L’edizione 2016 del premio Platea è stata vinta da Antonio Piccolo con “Emone”. Menzioni speciali per Davide Carnevali; Roberto Carosi, Paolo Fresa. La giuria della prima edizione del Premio PLATEA, dopo aver esaminato i 21 finalisti ha decretato all’unanimità vincitore della prima edizione Emone. La tragedia de Antigone secondo lo cunto de lo innamorato di…
Data:
29 Dicembre 2016
L’edizione 2016 del premio Platea è stata vinta da Antonio Piccolo con “Emone”.
Menzioni speciali per Davide Carnevali; Roberto Carosi, Paolo Fresa.
La giuria della prima edizione del Premio PLATEA, dopo aver esaminato i 21 finalisti ha decretato all’unanimità vincitore della prima edizione Emone. La tragedia de Antigone secondo lo cunto de lo innamorato di Antonio Piccolo, con la seguente motivazione: «Antonio Piccolo ha scritto un’originalissima riproposta del mito di Antigone, rappresentato dal punto di vista di Emone, figlio di Creonte, cugino e promesso sposo dell’eroina sofoclea. Il testo attraversa tutti i generi teatrali, dalla commedia alla farsa, alla tragedia, sul ritmo di un fantasioso e affascinante dialetto napoletano che mescola alto e basso, registri letterari e popolari, lirismo e comicità. Il mito rivive così nella sua sostanza più autentica, specchio antico e rinnovato per parlare allo spettatore di oggi d’amore, di politica, di rapporti tra padri e figli. Un testo che sfida i parametri consueti del teatro contemporaneo riuscendo a sorprendere, divertire e commuovere».
Dal testo sarà tratto uno spettacolo che sarà coprodotto dal Teatro Stabile di Torino insieme con il Teatro di Roma, il Teatro Stabile di Napoli e altri partner in via di definizione, e successivamente programmato in diversi teatri di P.L.A.TEA. (Fondazione per l’Arte Teatrale) e nei Circuiti Regionali aderenti all’A.R.T.I. (Associazione Reti Teatrali Italiane, ex A.N.A.R.T.).
Nato a Napoli nel 1987, Antonio Piccolo è attore, regista e drammaturgo. Ha studiato recitazione con Carlo Cerciello, mimo corporeo con Michele Monetta, drammaturgia con Massimo Maraviglia. Ha lavorato, tra gli altri, con Francesco Saponaro, Enzo Moscato, Teatro di Legno, Marina Confalone, Aniello Mallardo. Nel 2010 ha fondato con altri giovani colleghi il collettivo Teatro In Fabula, per cui – oltre all’attività di attore – ha curato la regia (a quattro mani con Giuseppe Cerrone) di alcuni spettacoli, tra cui 2 fratelli di Fausto Paravidino, Le 95 tesi. Una storia di Lutero (vincitore del progetto “Napoli Città Giovane: i giovani costruiscono il futuro della Città” promosso dal Comune di Napoli) e Il grigio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Dopo Emone, ha scritto anche All’apparir del vero. Dialogo di Giacomo Leopardi e della Morte.
La giuria del Premio PLATEA inoltre, nel dare conto dell’ampia rosa di proposte pervenute, intende segnalare altre tre opere meritevoli di attenzione: Giulietta e Romeo prima dell’estate di Roberto Cavosi, Menelao (una tragedia contemporanea) di Davide Carnevali, e Il problema di Paola Fresa, con le seguenti motivazioni:
– «In Giulietta e Romeo prima dell’estate la parabola di due giovani che difendono il loro amore contro tutti e contro tutto rivive nelle figure di un carcerato e di una ragazza ripetutamente violentata dal padre, ricoverata in un istituto per donne disagiate. Cavosi trova nel mondo marginale dei due protagonisti un lirismo dai colori acidi e disperati».
– «Il Menelao di Carnevali è un uomo in piena depressione. Tornato da Troia e riacquisita la moglie Elena, proprio quando dovrebbe sentirsi pienamente soddisfatto, si trova invece preda di angosce e infelicità. La mitologia greca viene abilmente intrecciata all’attualità e al mondo contemporaneo per sondare gli eterni meccanismi del desiderio»”.
– «Con Il problema, Paola Fresa mette in scena la malattia di Alzheimer in maniera tanto più drammatica quanto più la scrittura dell’autrice sa essere misurata e precisa, teatralmente implacabile, rifuggendo da ogni patetismo».
La giuria ha rilevato infine che la rosa dei quattro testi selezionati “si compone di tre opere ispirate a copioni della tradizione e al mito, mentre la quarta affronta una delle malattie che più segnano il nostro tempo, scritto, forse non a caso, da una donna. Siamo lieti di assegnare il premio a un’opera prima e di aver individuato in Antonio Piccolo, giovane attore della scena napoletana, una scrittura nutrita dell’esperienza di palcoscenico”.
Gli altri finalisti
Oltre al vincitore e ai tre segnalati hanno raggiunto la fase finale i seguenti testi: Æsir di Margarita Egorova, La confessione di Luciano Colavero, La dea della disperazione di Sonia Antinori, Deposizione di Paolo Puppa, Eight di Jacopo M. Pagliari, Gemma di Giada Costa, Hai distrutto il torturabile corpo di Sergio Ariotti, Jekyll di Fabrizio Sinisi, Lullaby di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, Mitomachia di Igor Esposito, Perché no? di Enrico Saccà, La pietra d’angolo di Flavia Gallo, Rapporti non protetti di Valerio Amoruso, Il rumore delle onde di Dario Merlini, Spin di Renato Gabrielli, Lo squalo di Eugenio Sideri, Unico di Stefano Mereu.
Ultimo aggiornamento
29 Dicembre 2016, 17:20