Fondazioni: un po’ di storia

LA TRASFORMAZIONE DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE Lo Stato considera l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a “favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale” (art.1 della legge 14 agosto 1967, n. 800). Gli undici maggiori Teatri d’opera e le due istituzioni concertistiche assimilate, già enti lirici di diritto…

Data:
17 Giugno 2011

Fondazioni: un po’ di storia

LA TRASFORMAZIONE DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

Lo Stato considera l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a “favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale” (art.1 della legge 14 agosto 1967, n. 800).
Gli undici maggiori Teatri d’opera e le due istituzioni concertistiche assimilate, già enti lirici di diritto pubblico in forza della legge n. 800/1967, vedono la loro natura giuridica trasformarsi in fondazioni di diritto privato con il Decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367.
L’art.1 del decreto-legge 24 novembre 2000, n.345 (convertito in Legge 26 gennaio 2001 n.6) ne ha stabilito la trasformazione ope legis a decorrere dal 23 maggio 1998.

Non mutano, per le Fondazioni, le finalità delineate nel 1967: “perseguono, senza scopo di lucro, la diffusione dell’arte musicale, per quanto di competenza la formazione professionale dei quadri artistici e l’educazione musicale della collettività. […]Esse operano secondo criteri di imprenditorialità ed efficienza e nel rispetto del vincolo di bilancio”.
Con legge 11 novembre 2003, n.310, è stata istituita la quattordicesima fondazione lirica ‘Petruzzelli e Teatri di Bari’.

L’obsolescenza di taluni istituti e lo stato di crisi avvertito dal settore della produzione lirico-musicale spingono il legislatore ad interventi normativi, tra i quali spicca, per respiro generale il decreto-legge 30 aprile 2010 , n. 64,  convertito in legge 29 giugno 2010, n. 100, che rivisita l’assetto delle fondazioni attraverso la prescritta adozione di uno o più regolamenti di delegificazione, e stabilisce nuove norma in materia di personale dipendente.
Obiettivo principale della riforma è favorire la spinta alla efficienza, economicità ed imprenditorialità venuta dalla privatizzazione.
In particolare sono concepite ampie forme di autonomia per tutte le fondazioni, con particolare riferimento a quelle che possano vantare requisiti specifici di capacità imprenditoriale.
In tale direzione viene adottato il D.P.R. 19 maggio 2011 n. 117 sulle forme organizzative speciali, che previde – in attesa del regolamento di carattere generale – forme marcate di autonomia  per quelle fondazioni che vantino alcuni requisiti quali la rilevanza internazionale e la capacità di autofinanziamento; il D.P.R. ha trovato applicazione da subito al Teatro alla Scala di Milano e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nei confronti dei quali il provvedimento stabilisce una percentuale fissa nella ripartizione del FUS; tali fondazioni conseguentemente modificano il proprio statuto.
Il D.P.R, peraltro, impugnato per vizi procedurali, è stato annullato dall’Autorità giudiziaria amministrativa.

Allo scopo di fronteggiare l’acuirsi della crisi di settore, interviene il cosiddetto  Decreto Valore Cultura. E dalla storia si passa all’attualità.

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Ultimo aggiornamento

17 Giugno 2011, 09:48